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Mike

06 novembre 2022

LIBRO CONSIGLIATO: Giorgio Cattaneo, Mauro Biglino - La Bibbia Nuda - Tuthi - ISBN 978-88-94611-70-0

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Giorgio Cattaneo ha lavorato come giornalista, sceneggiatore, drammaturgo e autore di documentari. Ha collaborato con Giulietto Chiesa e incontrato personaggi come Mikhail Gorbaciov e la leader pakistana Benazir Bhutto (alla quale il blog ha dedicato un documentario). Ha contribuito alla stesura del film “Educazione siberiana”, di Gabriele Salvatores e partecipato alla realizzazione del documentario “Qui”, di Daniele Gaglianone. Ha pubblicato il romanzo “Una valle in fondo al vento” (Aliberti) e i mini-racconti “La lotteria dell’universo” (Youcanprint). Per l’editrice Graffio ha pubblicato “Atti di luce”, ritratto poetico dell’artista Tino Aime. Ha scritto lo spettacolo teatrale “Ak, il Canto dei Catari”, rappresentato nel 2006, con Eugenio Allegri e la partecipazione di Cochi Ponzoni, lo scrittore Maurizio Maggiani e la cantante Antonella Ruggiero, per la quale ha scritto (insieme a Gilberto Richiero) la canzone “Niente di noi”, ripresa dalla vocalist nell’album “Quando facevo la cantante”. «L’incontro con il lavoro di Mauro Biglino - dice - è profondamente salutare, stimolante e inevitabilmente destabilizzante: costringe a riconsiderare la solidità della consapevolezza che nutre molte delle nostre comuni convinzioni. E testimonia il coraggio che è necessario, oggi più che mai, per rivendicare la piena dignità di una ricerca libera».
 
Mauro Biglino è curatore di prodotti multimediali di carattere storico, culturale e didattico per importanti case editrici italiane, collaboratore di riviste, studioso di storia delle religioni, traduttore di ebraico antico per conto delle Edizioni San Paolo. Si occupa da circa 30 anni dei cosiddetti testi sacri (e da più di 10 anni di Massoneria) nella convinzione che solo la conoscenza e l’analisi diretta di ciò che hanno scritto gli antichi redattori possa aiutare a comprendere veramente il pensiero religioso formulato dall’umanità nella sua storia. La specializzazione nelle traduzioni di ebraico antico e la collaborazione con le Edizioni San Paolo, gli hanno consentito di effettuare la traduzione letterale dei libri dell’Antico Testamento a partire dalle edizioni più antiche della Bibbia in lingua ebraica, la cosiddetta Bibbia stuttgartensia. Ciò che rende realmente unico il lavoro di Mauro Biglino è il suo approccio non interpretativo, quasi asettico, alle traduzioni del Testo Sacro. Questo autore, infatti, ha incentrato la sua opera su un metodo di traduzione letterale, volto a spiegare i concetti espressi nella Bibbia esattamente come sono scritti al suo interno; talvolta preferendo lasciare inalterate espressioni ritenute “intraducibili”, piuttosto che fornire una visione interpretativa, quindi distorta. Il risultato è un racconto, estremamente lineare e coerente, del rapporto esistito tra Yahweh (poi definito Dio) e il popolo che era destinato a guidare. La storia viene magistralmente sviscerata, ed approfondita in ogni sfaccettatura, in tutti i suoi libri. Così appare evidente come molte vicissitudini narrate nella Bibbia siano in realtà incompatibili con le conoscenze e le tecnologie dell’epoca. Dagli scritti di Mauro Biglino, infatti, è possibile apprendere che nei testi biblici sono addirittura presenti riferimenti a possibili velivoli alieni, da cui lo sviluppo di molte teorie ufologiche. Lo studio della Massoneria, invece, deriva dal desiderio di comprendere come organizzazioni segrete, note per i propri riti iniziatici e simbolici, abbiano avuto influenze importanti sulle nostre vite quotidiane e, più in generale, sulla storia del mondo occidentale. Il successo e la validità degli studi di Biglino gli hanno consentito di partecipare a molteplici trasmissioni televisive e radiofoniche, sulle principali reti nazionali ed internazionali. Nel 2015 ha partecipato alle riprese del film Creators, uscito negli USA nel 2016, interpretando la parte di se stesso durante l’intervista ad una tv americana. Sapere di non sapere, non essere condizionato da verità precostituite o da dogmi, curiosità e desiderio di comprendere sono la base del suo lavoro e del suo pensiero.


Mauro Biglino presenta questo nuovo lavoro editoriale propedeutico ad un progetto di ampio respiro internazionale che sta prendendo forma. Spogliare la Bibbia dei significati allegorici di cui è stata rivestita dalla tradizione cristiana: il lavoro di Mauro Biglino parte proprio da qui. In ebraico, l'Antico Testamento parla da solo, in modo esplicito e trasparente. Racconta di misteriosi esseri, speciali e potenti, comparsi sulla Terra. Alieni? Ex terrestri? Superiori civiltà, da sempre presenti sul nostro pianeta? Creatori, manipolatori, genetisti. Aviatori, guerrieri, dominatori dispotici. E scienziati, in possesso di conoscenze decisamente avanzate, armi speciali e tecnologie fantascientifiche. Nuda, la Bibbia è diversissima da come viene sempre raccontata: non contiene alcun Dio spirituale, onnipotente e onnisciente, nessuna eternità. Nessuna mela e nessun serpente strisciante e tentatore, niente angeli alati. Non c'è nemmeno il Mar Rosso: il popolo dell'Esodo si limita a guadare un semplice canneto. Ecco, la Bibbia. Che effetto fa, provare a rileggerla con Mauro Biglino? È come se gli occhi si spalancassero davvero, per la prima volta, su qualcosa che tutti avevamo già sotto il naso, da sempre. «Basta davvero leggerla, la Bibbia: ed è quello che normalmente non facciamo. Ci limitiamo a lasciarcela raccontare, da chi a sua volta se l'è fatta raccontare senza averla mai letta con attenzione, men che meno in lingua originale. Per inciso: succede ininterrottamente, da duemila anni». Si chiama: tradizione. Mauro Biglino sembra aver abituato i suoi lettori a esercitarsi nell’arte dell’analogia, del pensiero laterale: trovare connessioni trasversali può essere indispensabile, a volte, per disegnare scenari in grado di diventare ipotesi credibili, laddove non esistono altre possibilità, proprio per mancanza di riferimenti certi. L'incontro con il lavoro di Mauro Biglino è profondamente salutare, stimolante e inevitabilmente destabilizzante: costringe a riconsiderare la solidità della consapevolezza che nutre molte delle nostre comuni convinzioni. E testimonia il coraggio che è necessario, oggi più che mai, per rivendicare la piena dignità di una ricerca libera.